L’ex 883 Mauro Repetto ha svelato un incredibile retroscena sulla ballata Come mai: doveva essere cantanta da Massimo Ranieri.
Più passano gli anni, più ci si rende conto che gli 883 hanno fatto la storia. Gruppo di puro intrattenimento, secondo la critica, negli anni Novanta, sono riusciti in realtà a lasciare un’eredità di canzoni destinate a diventare dei classici della musica italiana. Max Pezzali e Mauro Repetto hanno scritto brani davvero indimenticabili. Ad esempio Come mai, sulla cui genesi proprio Repetto ha rivelato un segreto incredibile.
Inizialmente la ballata forse più famosa del duo pavese non doveva essere cantata dalla nasale voce dell’amatissimo Max, bensì da uno dei più grandi interpreti della nostra canzone popolare, e su un palco per nulla banale: quello del Festival di Sanremo.
883, Mauro Repetto svela un segreto su Come mai
Intervistato da Linus e Nicola Savino nella trasmissione radiofonica Deejay chiama Italia, l’ex 883, tornato in auge per promuovere la sua autobiografia Non ho ucciso l’Uomo Ragno, ha voluto svelare un piccolo grande retroscena riguardante uno dei brani più famosi e amati della loro carriera.
Sembra infatti che quella ballata che oggi rappresenta tutto il romanticismo e la sensibilità della provincia italiana degli anni Novanta, fosse stata pensata, ideata e creata per un artista di grande spessore, che avrebbe potuto addirittura cantarla sul palco dell’Ariston.
Massimo Ranier poteva cantare Come mai
Oggi siamo abituati a sentirla interpretata da Pezzali, ma cosa sarebbe accaduto se Come mai fosse diventata una canzone del repertorio di Massimo Ranieri? Racconta Repetto: “Ci dissero di fare qualcosa per Ranieri in vista del Festival di Sanremo. Noi che veniamo dal rap, e non siamo fortissimi a festivaloni di Sanremo, cerchiamo un po’ di ispirazione con delle cose da campionare e abbiamo trovato così una forte ispirazione“.
A dare l’input ai due artisti per questa nuova ballatona è così l’ascolto di Never Say Goodbye dei Bon Jovi, canzone che, per Pezzali e Repetto, era perfettamente un pezzo da Sanremo, solo che in inglese. E così, ispirandosi a quel brano, i due riescono a partorire un piccolo capolavoro, poi rimasto come marchio di fabbrica del loro straordinario repertorio. Ma chissà che un giorno proprio questo episodio non possa diventare l’occasione per un duetto tra Max e il grande Massimo.